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Trattamento antitarlo

Per chiarezza ti dico subito che il trattamento antitarlo che descrivo è rivolto ai tetti e ai solai delle case; noi facciamo anche trattamenti antitarlo di intere pareti e di mobili, ma qui non ne parlo.

Il trattamento antitarlo si applica ai soffitti di legno delle case nuove, nelle abitazioni e negli edifici in ristrutturazione, dove sempre più spesso, per caratterizzare gli ambienti, si pensa di recuperare i legni già in servizio.

Sono travi e travetti che formano gli organismi strutturali dei fabbricati, a volte sono soffitti vasti e scanditi da numerose capriate.

Quando pensiamo ai tarli del legno ci figuriamo travi antiche bucherellate che erompono continuamente rosume, e per questo motivo da sottoporre al trattamento antitarlo. Infatti, il legno nuovo dovrebbe essere sano e senza tarli, ma la realtà è diversa e i casi di tetti che rivelano i tarli dopo qualche mese dalla loro messa in opera, sono in aumento.

Le travi e i travetti tarlati anche se nuovi, potrebbero essere stati ricavati dai fusti di alberi già infestati dagli insetti in foresta. Ma a volte i tarli contaminano i legni anche durante le fasi di lavorazione, nei magazzini o nei cantieri prima del montaggio.

Che sia legno nuovo, legno stagionato o legno antico da recuperare, Disinfestazione Tarli esegue i trattamenti antitarlo con consapevolezza, dandoti ogni garanzia.

Il nostro lavoro è quello di riconsegnarti il tuo legno sano.

Prima di fare una disinfestazione tarli del legno ti suggerisco di farti alcune domande importanti. 


Le domande che ti devi fare prima del trattamento antitarlo

1 Il trattamento antitarlo è necessario?

2 Quanto legno devo disinfestare dai tarli?

3 Come dev'essere fatta l'analisi del legno?

4 Con quale trattamento antitarlo dovrei curare il mio legno?

5 Con un prodotto antitarlo chimico risolvo il problema dei tarli?

Il primo passo è capire

Per prima cosa bisognerebbe stabilire se il trattamento antitarlo è necessario.

In alcuni casi, anche se nel legno delle travi ci sono i tarli, si può evitare la disinfestazione, con la prudente previsione di un legno sano.

Ma questo te lo dirà solo un tecnico schietto e preparato, capace di assumersi ogni responsabilità, dopo aver eseguito un’analisi dettagliata del legno.

Ogni sintomo va interpretato, e gli argomenti sono: i tarli, il legno e l’ambiente di casa tua. Si tratta di fare uno studio per ogni cosa: è molto di più che ascoltare le travi.

Il tecnico dovrebbe avere le conoscenze e l’abilità per decodificare tutti gli aspetti dell’infestazione, anche quelli meno evidenti.

Un trattamento antitarlo va fatto solo quando serve.

La mappa è la chiave. Apri la porta e sconfiggi i tarli

La risposta alla seconda domanda dovrebbe dartela il tecnico dopo l’analisi del legno, consegnandoti una relazione che contiene i risultati del suo monitoraggio.
E’ necessario capire su quali legni eseguire il trattamento antitarlo. Perché l’intervento dev’essere risolutivo, e se i tarli del legno non vengono completamente eliminati, rischi una gravosa ricaduta.

La mappa dell’infestazione è la chiave per risolvere il problema dei tarli.

Altrimenti dovresti scoprire tu dove sono annidate le larve dei tarli, e dev’essere una risposta certa, che ti dovresti dare guardando i soffitti di legno di casa tua.

Chiediti:

  • faccio la disinfestazione tarli del legno su uno spezzone di trave, più o meno nella zona dove sento il rumore?
  • estendo il trattamento antitarlo a tutta la trave?
  • mi allargo all’intero soffitto della stanza, o dovrei disinfestare dai tarli tutta la casa?

Prima di fare la disinfestazione tarli del legno devi avere le idee chiare!

Tieni presente che quasi mai un’infestazione corrisponde solo ai segni e ai sintomi che vedi, perché i tarli del legno riaffiorano in superficie solo nell’ultima parte della loro vita, quando diventano insetti adulti.
Le larve abitano un mondo a noi invisibile, pensa: quelle di alcune specie vivono dentro il legno per molti anni, e potresti non accorgerti subito della loro presenza.

I fori sui prospetti delle travi potrebbero indicare il punto di entrata di una larva appena nata o di uscita di un tarlo adulto, dipende dalla specie xilofaga.

Se i fori segnano la fuoriuscita dell’individuo adulto, sono la testimonianza di un’attività della larva ormai terminata, per questo si chiamano “fori di sfarfallamento”.
Nella galleria collegata al foro la larva ormai non c’è più: l’insetto adulto potrebbe essersi accoppiato, e una femmina aver già deposto le uova.

La materia è complessa. Ma capire quale insetto infesta il legno, vuol dire iniziare con il piede giusto. Questa è solo la premessa di un analisi più articolata che deve riguardare anche altri importanti argomenti.

Caspita! Mi stavo dimenticando di dirti una cosa importante.
Fai attenzione perché alcuni fori che potresti vedere sulle travi, potrebbero indicare un’attività d’insetti del legno ormai conclusa. Sono situazioni che riscontro frequentemente.

Questo succede perché a volte le infestazioni si risolvono in modo naturale. Per esempio, alcune specie di tarli attaccano i tronchi degli alberi morti o tagliati da poco, ma si estinguono spontaneamente quando la stagionatura del legno avanza, e la trave perde la sua iniziale umidità.

Un esperto studia il tuo legno

Un monitoraggio sbrigativo non può far capire l’entità delle deposizioni delle uova, così come un trattamento antitarlo senza un progetto fatto su misura e basato su un’analisi seria, lascerebbe inevitabilmente in vita alcune larve.
In entrambi i casi, le forme immature dei tarli compiranno il loro sviluppo, e in questo modo, il legno verrà nuovamente contaminato vanificando la spesa fatta.

L’analisi del legno strutturale evita che tutto ciò accada: è un intervento fondamentale e carico di responsabilità; l’abito mentale del tecnico che la esegue è la prudenza. L’accertamento comporta alcune ore di lavoro e, in alcuni casi, gli approfondimenti proseguono in laboratorio.

Lo studio richiede di considerare ogni aspetto della vita dei tarli: bisogna capire il legno, le dinamiche dell’infestazione e le qualità dell’ambiente. L’insieme delle informazioni rivela il perché dello sviluppo dei tarli del legno, e suggerisce come risolvere il problema.

La salute del legno strutturale – è così anche nell’uomo – non è solo assenza di una malattia, ma è soprattutto assenza di rischio. Per questo bisogna fare attenzione alla prevenzione.
E’ la prevenzione dopo il trattamento antitarlo che garantisce la durata dei soffitti di legno.

Con una disinfestazione diligente basata su uno studio qualificato risolverai il problema dei tarli, e con le preziose indicazioni dell’esperto otterrai linee guida concrete, utili per la manutenzione dei legni.

Pensa che un’analisi del legno ben congegnata, è in grado di definire l’eventuale presenza di funghi degradatori che, per le strutture di legno, sono più pericolosi dei tarli.
Come si dice? ehm … molta resa, con poca spesa!

La soluzione è avere tra le mani la mappa che rappresenta con coerenza ogni aspetto dell’infestazione.
Potresti scoprire che la disinfestazione non è necessaria, a volte: succede!

Il calore è il trattamento antitarlo efficace

Il calore è un metodo efficace per disinfestare il legno dai tarli.

tarli del legno sono sensibili alle variazioni della temperatura che, se supera i limiti tollerabili dalla specie, provoca la loro morte.

Affinché il trattamento antitarlo sia efficace, la temperatura deve raggiungere i 65°C in tutti gli strati del legno che sono infestati dai tarli.
Il riscaldamento dev’essere omogeneo, e mantenuto per il tempo necessario per uccidere le uova, le larve e ogni altro stadio immaturo dell’insetto.

Con un trattamento antitarlo ben concepito, vengono eliminati anche quegli insetti adulti nascosti nelle fessure o presenti sulla superficie delle travi.

Quindi, si tratta di aumentare la temperatura dei tarli, e lo si può fare in due modi diversi:

  • incrementando la temperatura dell’ambiente circostante la struttura di legno;
  • con l’emissione di energia elettromagnetica, direttamente sulla superficie dei manufatti di legno, con il trattamento antitarlo a microonde.

In entrambi i casi il riscaldamento va ottenuto con aumenti progressivi di temperatura, evitando shock termici al legno: sono stress che potrebbero nuocere alla resistenza delle travi.

L’uso del calore nei trattamenti antitarlo ha evidenti vantaggi per l’ambiente e per l’uomo, infatti: si evitano gli effetti dannosi e malsani che si avrebbero usando prodotti chimici.
Dopo il trattamento gli ambienti diventano subito frequentabili dai residenti, senza controindicazioni.

Prima di sottoporre il legno a un trattamento antitarlo con il calore, si deve accertare che sia immune da difetti e alterazioni: il calore, in alcuni casi critici, potrebbe essere pericoloso.

Anche per questo va eseguita un’analisi del legno strutturale fatta da un esperto. Non può essere saltata.

In presenza di alcune insufficienze si devono usare particolari cautele o, essere provvidi e rinunciare al trattamento antitarlo.

L’ho già detto, ma lo ripeto perché è importante: l’abito mentale del bravo tecnico è la prudenza!

Abbiamo imparato dalle api

Nell’uso del calore per la disinfestazione tarli del legno non c’è nulla di rivoluzionario: a uccidere gli insetti ci hanno insegnato, in parte, anche le api.

Se ti piacciono i programmi sul mondo naturale, avrai certamente visto quel documentario dove un insetto aggressivo – quasi sempre un calabrone – penetra minaccioso nell’alveare.

L’irruzione viene bloccata da una guarnigione di operaie, che assalgono l’intruso avvolgendolo con i loro corpi.
Le api vibrano rabbiosamente aumentando la temperatura dell’organismo del nemico, fino a farlo morire.
E’ il calore prodotto dalle api che uccide il calabrone.

Le api sono abili e precise nel difendere ciò che hanno di più prezioso.
E’ un’abilità e una precisione che abbiamo anche noi, quando facciamo il trattamento antitarlo del legno strutturale di casa tua.

Una pennellata velenosa non basta

Trattare il legno con prodotti chimici antitarlo determina un risultato insufficiente, se il fine è il risanamento completo dai tarli.

Servono a poco le pennellature e anche le iniezioni fatte con sistemi a pressione che, quando va bene – capita di rado, e in casi facili -, lasciano un’impronta sui tuoi polmoni e numerosi buchi fatti con il trapano nelle travi.

Occhio! Se ci pensi: i tarli avrebbero fatto meno danni.

Di frequente vengo chiamato per dare un mio parere nelle dispute successive alla fornitura di travi nuove rinvenute tarlate, o dopo disinfestazioni tarli del legno che hanno prodotto risultati passeggeri.

La fotografia che accompagna il testo è stata scattata durante uno di questi incontri. E’ la dimostrazione dell’inefficacia di un trattamento antitarlo fatto con un prodotto chimico.

In questo caso, le travi di castagno erano zeppe di larve di capricorno delle case (Trichoferus holosericeus), che avevano infestato i legni prima che giungessero in cantiere, e fossero montati nell’edificio.

La trave era stata abbondantemente pennellata dal fornitore con tre mani di antitarlo liquido, lo aveva confermato anche il committente della costruzione.

E’ successo che il prodotto è rimasto in superficie, invece di penetrare fino a raggiungere i tarli.

Un trattamento antitarlo chimico eseguito a regola d’arte, può uccidere alcune larve e migliorare la situazione o risolvere del tutto un’infestazione superficiale. Per esempio, questo potrebbe accadere disinfestando i tarli dei mobili.

Ma un esperto di trattamenti antitarlo deve dare la sicurezza del risanamento dei legni strutturali, e dovrebbe eliminare i tarli senza sfinire un eventuale cliente malcapitato.

Tieni presente che i prodotti antitarlo pennellati sulle travi sono, invece, efficaci prodotti preventivi. Se il primo strato di legno è ben impregnato d’insetticida, costituisce una valida barriera contro la penetrazione delle larve neonate.

Mi riferisco alle larve microscopiche, quelle appena sgusciate dalle uova dischiuse, depositate sulla superficie dei legni dalle femmine dei tarli.

Un tecnico qualificato che quotidianamente applica il trattamento antitarlo, deve dimostrare di saper integrare i diversi metodi d’intervento.
Di ognuno conoscere le sicure potenzialità.

Io non sono contro l’uso degli insetticidi per partito preso. Per alcune finiture questi prodotti sono utili, tuttavia, sono certo che non si può risolvere il problema dei tarli solo con il loro uso.

E poi, non pensare solo a uccidere i tarli, ma pensa anche alla tua salute.